Il percorso appena concluso, ha rinforzato l'idea che lo sport oltre ad essere un’attività fisica e motoria, possa fungere da sostegno alla persona.

Condividere e vivere l’attività fisica in gruppo, crea aggregazione, socializzazione e favorisce la crescita individuale.

Esattamente quello che è successo in micro-gruppo durante ogni singola intervista, e ancor di più venerdì scorso durante l'incontro di restituzione finale insieme al gruppo di sportivi aderenti al progetto.

Stare in gruppo, scegliere di condividere e di confrontarsi, è stato di fondamentale importanza; dal confronto sono emersi vissuti e stati emotivi interessanti, che ci hanno portato a chiudere questa fase di lavoro e a porre le basi per nuovi e stimolanti progetti da portare avanti insieme.

Gli sportivi durante la partecipazione al progetto si sono sentiti pieni di fiducia, liberi, emozionati, entusiasti di avere il privilegio di far arrivare il proprio messaggio #iononmifermo a chi come loro, stava vivendo la stessa situazione di blocco.

Inoltre ciò che è emerso in sede di incontro finale, è che ad oggi c'è speranza, voglia di libertà, nuove consapevolezze derivanti da un anno di divieti, capacità di reiventarsi, gratitudine, ma anche incertezza nei confronti del futuro e attesa.

Siamo sempre più consapevoli del fatto che l’attività sportiva sia uno strumento di prevenzione, capace di avere un impatto positivo non solo sulla salute, ma anche sul benessere psicofisico e sociale della persona, pertanto intendiamo continuare a promuovere progetti che seguano questa direzione.